BIOAMBIENTE: Derattizzazioni, Disinfestazioni e Consulenze

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11Feb2020

Insetti che proteggono le Foreste

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In un articolo pubblicato dal giornale dei biologi a firma di Felicia Frisi  si è parlato di un vademecum per difendersi dagli insetti infestanti realizzato dalla FAO dal titolo: “Guide to the classical biological control of insect pests in planted and natural forests”. La tecnica è quella dell’introduzione di insetti antagonisti delle specie dannose per combatterne la diffusione senza creare problemi alla vegetazione. Uno degli esempi citati nell’articolo prende in considerazione i danni creati dalla vespa asiatica del castagno diffusasi in Europa  e proveniente dalla Cina, la quale ha causato una diminuzione del 40% della resa del legno e l’80% della produzione del frutto. Si è introdotto quindi il torymus sinensis proveniente dallo stesso territorio dell’aggressore il quale ha ucciso circa il 75% delle vespe asiatiche del castagno frenandone la diffusione senza danneggiare le vespe native. Altro esempio citato è quanto avvenne negli anni 80 ad opera della cocciniglia del Mango proveniente dal Sud-est asiatico che aggredendo gli alberi del Mango dell’Africa occidentale causò esiti catastrofici, basti pensare che nel Benin il 90% del raccolto andò perduto. Anche in questo caso l’inserimento di insetti nemici servì ad ottenere benefici duraturi. La FAO comunque tiene a raccomandare che il controllo biologico va eseguito sotto la guida di professionisti con adeguate conoscenze scientifiche, in grado di valutare il rischio di un intervento e capaci di monitorare l’efficacia dei protocolli adottati.

Anche nel pest control si sta facendo strada la lotta biologica, ma anche qui i rischi sono legati all’azione di professionisti non adeguatamente formati che possono creare danni più che benefici. Questa tecnica comunque può essere sicuramente un’alternativa agli insetticidi in un epoca in cui si è particolarmente attenti ai danni ambientali.