Derattizzazione
SONO OVUNQUE E TANTI.
LA VISTA DI UN RATTO DI GIORNO INDICA LA PRESENZA NOTTURNA DI ALMENO 50 RATTI.
Scomparsi o quasi i naturali nemici (uccelli rapaci, serpi, volpi, ecc.) l’uomo, spesso responsabile del mutato equilibrio, è ora costretto più che mai a combattere questi insaziabili e pericolosi conviventi. E’ la stessa natura che li obbliga a distruggere. I loro denti incisivi, più duri del diamante e dell’iridium, crescono 12 cm. l’anno e per logorarli sono costretti a rosicchiare devastando continuamente.
La Bioambiente esegue SOPRALLUOGHI GRATUITI realizzando piani di derattizzazione secondo le esigenze e la gravità dell’infestazione del cliente. Un esame delle tracce consente ai tecnici della ditta di risalire alla specie infestante allo scopo di approntare un piano di lotta antimurina specifico per poter combattere l’infestante presente. Vi sono varie specie di roditori infestanti e la lotta da eseguire contro questi fastidiosi e pericolosi animali non è uguale per tutti, un piano di lotta sbagliato può influire negativamente sulla riuscita della derattizzazione, ecco il motivo per cui tecnici esperti intervengono in sede di sopralluogo per analizzare le tracce, e sulla base del riconoscimento della specie approntare un piano di lotta ad hoc. I nostri procedimenti, già ampiamente sperimentati con notevole successo, non possono né devono essere confrontati con prodotti chimici o mezzi di fortuna.
Derattizzazione non è sinonimo di distribuzione di veleni.
L’utilizzo di tali esche varia a seconda della specie da combattere, in quanto non tutte le formulazioni sono universali per la lotta ai roditori. Pertanto dopo aver individuato la specie infestante in base alle tracce riscontrate, analizzate nei nostri laboratori e individuate anche con lampada di Wood, si procederà a utilizzare l’esca più consona e appetibile al roditore presente.
I tecnici che intervengono sul luogo da bonificare, partono sempre applicando la tecnica anglo-sassone del rat proofing da cui poi procedono con interventi di posizionamento esche in contenitori di sicurezza, e nel caso individuino la necessità di abbattere rapidamente la popolazione murina presente, intervengono anche con sistemi meccanici di cattura immediata.
Si individuano i punti critici e si accompagna il cliente in un percorso che porterà alla risoluzione del problema.
Oltre alle tecniche individuate, si verifica anche l’ubicazione dell’area, in quanto da questo si riesce a risalire alla natura del problema. Oltre allo svolgimento del servizio da parte degli operatori, il cliente è seguito da consulenti aziendali i quali individuano i punti critici e consigliano il cliente sui miglioramenti da apportare per aumentare l’efficacia della manutenzione nel suo stesso interesse. Molto spesso un’infestazione è dovuta a un punto critico che occhi inesperti non individuano, ed è proprio in questa fase che la funzione del consulente Bioambiente è utile al cliente per il miglioramento della situazione. Considerato che i topi si rintanano nei posti più impensati ed incontrollabili quali: intercapedini, cunicoli, fra le merci e materiali in giacenza; luoghi nei quali i comuni veleni non potranno mai raggiungerli e dove continueranno a moltiplicarsi data la loro notevole prolificità, il personale tecnico Bioambiente e il consulente suggeriscono anche in questo caso miglioramenti nello stoccaggio del materiale (in caso di magazzini di fabbriche) o chiusura di fori che possono essere potenziali fonti d’infestazione
Rattus Norvegicus (ratto grigio o ratto di fogna)
Di provenienza Asiatica, si pensa che la sua origine sia stata la Cina settentrionale, la Siberia e il Giappone. Causa le attività commerciali si è insediato in seguito a sud del mar Caspio, per essersi poi diffuso in Europa occidentale seguendo gli insediamenti delle popolazioni. Le prime segnalazioni di questa specie risalgono al 1716 in Danimarca. Di notevoli dimensioni può arrivare a pesare fino a 500 g. Segni caratteristici di riconoscimento sono gli escrementi, grandi e fusiformi la cui lunghezza può raggiungere sino a 20mm. Originariamente abitante di aree steppiche, si è adattato all’ambiente urbano colonizzando fogne, scarpate, giardini e parchi urbani. Abile nuotatore e arrampicatore è in grado di raggiungere parti alte risalendo le tubazioni. Onnivora, varia la sua alimentazione nutrendosi sia di alimenti vegetali sia animali, non disdegnando frutta, uova e semi. Raggiungono la maturità sessuale tra le 8 e le 12 settimane e hanno una gestazione che varia tra 20-24 giorni dando alla luce tra i 6 e i 9 piccoli. Responsabili dal punto di vista sanitario di malattie che può contrarre l’uomo, tra queste peste, tifo, trichinosi, leptospirosi.
Rattus Rattus (ratto nero)
Caratterizzato da orecchie grandi e colorazioni dal grigio-nerastro al marroncino, il ratto dei tetti presenta una coda più lunga del corpo. Riconoscibile dalla forma degli escrementi, il ratto dei tetti abitava zone simili a quelle del rattus Norvegicus, ma fu da questi scacciato dopo la colonizzazione in Europa Occidentale, da allora il ratto dei tetti si è stabilito in parti alte degli insediamenti urbani sviluppando una notevole capacità di sopravvivenza causa la minore disponibilità di cibo, e una notevole neofobia. La sua capacità riproduttiva è simile a quella del Rattus Norvegicus. Anch’esso responsabile nella diffusione di malattie pericolose, frequenta spesso industrie e depositi alimentari.
Mus Musculus (topo delle abitazioni)
Di piccole dimensioni, presenta un mantello grigiastro, con orecchie e occhi molto sviluppati, nonché coda notevolmente lunga. La loro presenza è riconoscibile dai piccoli escrementi neri caratteristici, vive nelle zone agricole e nelle abitazioni e edifici rurali. Animale di spiccata curiosità, manca completamente di neofobia, anzi per la sua abitudine a visitare posti sconosciuti o assaggiare alimenti nuovi, è dotato di una spiccata neofilia. Come alimentazione preferisce cereali e semi, con un fabbisogno idrico ridottissimo, tale da farlo vivere molto tempo senza bere acqua.
Microtus Arvalis (topo di campagna)
Di colore marroncino-grigiastro, è detta anche Arvicola campestre, distinguendosi dalla Agreste, scava tane nella vegetazione lungo le quali sono presenti escrementi e erba sminuzzata. Di alimentazione prettamente erbivora, nei periodi di magra attacca la corteccia di piante legnose. E’ prevalentemente presente nelle aree settentrionali della nostra penisola.
Arvicola Terrestris (topo delle coltivazioni)
Di colore grigio-brunastro o marroncino-rossiccio, presenta occhi piccoli e sporgenti. Scava gallerie nella vegetazione, con ingressi disposti sull’argine del corso d’acqua, presenta attività diurna ed è buon nuotatore, si nutre di parti verdi di piante erbacee.
Apodemus Sylvaticus (topolino di campagna)
Conosciuto anche come topo selvatico, presenta una colorazione dal bruno-rossastro al fulvo-grigiastro. Presente in ambienti campagnoli, il topo selvatico si nutre di cereali e nocciole, ma è ghiotto anche di cioccolato e burro di arachidi.